lunedì 29 giugno 2009

Ricorrenze - 3 - Isaac Albeniz

Uno dei centenari proposti dal corrente anno musicale è quello che ricorda la scomparsa del compositore catalano Isaac Albéniz, avvenuta il 18 maggio 1909 all'età di quarantanove anni. Bambino prodigio, ma scavezzacollo, fuggì di casa ancora dodicenne per sfuggire alle troppe attenzioni dedicategli dai genitori, consapevoli del suo precoce talento, che finì per sfruttare a proprio vantaggio, così da poter sbarcare il lunario là dove il suo spirito libero lo spingeva: Buenos Aires, Cuba, New York, San Francisco. Ritornato in patria, fu l'incontro con Felipe Pedrell a segnare la svolta della tormentata vita d'artista del giovane Isaac, che si convinse a divenire compositore. Il folclore spagnolo e la lezione impressionista, sapientemente miscelati, finirono per conferire un'impronta inconfondibile alla sua produzione pianistica, cui risulta tuttora legata la popolarità internazionale di Albéniz.
In questo senso, un ruolo non secondario hanno comunque giocato le trascrizioni che delle opere di Albéniz vennero compiute a più riprese. Le più conosciute restano le riduzioni per chitarra. Ascoltiamo quella celeberrima curata da Francisco Tarrega a partire dal brano Asturias (Leyenda), quinto numero della "Suite española". Alla chitarra John Williams.



Non sono ovviamente mancate le orchestrazioni di musiche così ricche di colore già nella loro versione pianistica. Ad Enrique Fernandez Arbos si deve ad esempio la versione orchestrale più eseguita della suite "Iberia". L'Orchestre de Paris diretta da Daniel Barenboim propone al vostro ascolto El Corpus en Sevilla e Triana.



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