venerdì 31 dicembre 2010

Buon Anno!!!


Preso nuovo slancio da un bel pomeriggio musicale trascorso con Roberto Mastrosimone, dedico a lui (ed a tutti coloro che avranno la compiacenza di leggere queste righe) un intrattenimento musicale di fine anno, che trae principale ispirazione dagli spunti emersi nel corso delle chiacchiere amichevoli fatte l'altro giorno.
Restando a temi più seriosi, propongo l'ascolto del primo movimento "Andante comodo" dalla Nona sinfonia in re maggiore di Gustav Mahler, in un'interpretazione che ho trovato estremamente interessante e significativa, specie se rapportata all'esecuzione di Eschenbach cui ci siamo dedicati l'altro giorno. Si tratta di una registrazione "live" risalente al marzo del 1971, uscita solo alcuni anni fa grazie all'iniziativa editoriale della BBC, titolare di un profondissimo archivio di esecuzioni dal vivo, alcune di impressionante livello artistico e per lo più rimaste senza seguito commerciale. Operazione altamente meritoria, tanto più quando porta la testimonianza di un compositore-direttore, praticamente assente dalle sale di registrazione: il "nostro" Bruno Maderna, qui sul podio della BBC Symphony Orchestra. Tempi dilatati, come quelli di Eschenbach, ma supportati da una tensione ed una cura che portano ad un risultato interpretativo che i critici anglosassoni hanno giustamente definito da "hair-rising".



Più frivolo - ed in linea con il clima festaiolo - il secondo spunto; una "Sheherazade" un pochino fuori dal grande giro del jet set discografico ma di ottimo livello, oltre che di eccellente rapporto qualità-prezzo. Dopo due assaggini per me utili a documentare la mia personale predilezione per gli effettacci delle percussioni (non sarà difficile individuare a quale tra questi strumenti mi riferisca in questo caso), propongo l'intero quarto movimento per stimolare un giudizio più consapevole. Lascio ai volenterosi il compito di indovinare gli interpreti...



Non esiste Capodanno che si rispetti senza valzer di Strauss.
E, allora, eccolo:



Vabbè, ora ecco lo Strauss "titolare". Per ricordare un direttore d'orchestra recentemente scomparso, lontano magari dall'apprezzamento del pubblico da "salotti buoni" ma vicino al cuore della gente, ecco di Johann Strauss Figlio il "Kaiser-walzer" nell'interpretazione della Cincinnati Pops Orchestra diretta da Erich Kunzel.

BUON 2011!!!

mercoledì 28 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (10)



Sinfonia n. 10 in fa diesis maggiore (1910)
in cinque tempi per orchestra (incompiuta - ricostruzione di Deryck Cooke)

1. Adagio. Andante
2. Scherzo. Schnelle Vierteln (Alla breve)
3. Purgatorio. Allegretto moderato
4. Scherzo. Allegro pesante. Nicht zu schnell. "Der Teufel tanzt es mit mir"(Non troppo animato - II diavolo lo danza con me).
5. Finale. Einleitung. [Langsam, schwer] (Introduzione. Lento, grave)

Organico (Adagio-Andante): 3 flauti (3 anche ottavino), 3 oboi, 3 clarinetti, 4 corni, 4 trombe, 3 tromboni, basso tuba, arpa, archi
Prima esecuzione parziale: Vienna, Grosser Konzerthaussaal, 14 Ottobre 1924 - I e III tempo

Registrazione del 19.12.2004 - Großer Musikvereinsaal, Vienna
Wiener Philharmonker diretti da Daniel HARDING

venerdì 23 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (9)



Sinfonia n. 9 in re maggiore (1909)
in quattro tempi per orchestra

1. Andante comodo, Mit Wut, Allegro risoluto, Leidenschaftlich, Tempo I Andante
(Andante comodo, Con rabbia, Allegro risoluto, Appassionato, Tempo I Andante)
2. Im Tempo eines gemachlichen Ländlers, Etwas täppisch und sehr derb
(In tempo di un tranquillo Ländler, un po' goffo e molto rude)
3. Rondò - Burleska, Allegro assai, Sehr trotzig - Adagio
(Rondò - Burleska, Allegro assai, Molto ostinato - Adagio)
4. Adagio

Organico: ottavino, 4 flauti, 3 oboi, corno inglese, clarinetto piccolo, 3 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti (3 anche controfagotto), 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, tamtam, triangolo, campana, glockenspiel, 2 arpe, archi
Prima esecuzione: Vienna, Großer Musikvereinsaal, 26 Giugno 1912

Registrazione del 5.06.2008 - Sala Barbican, Londra
London Symphony Orchestra diretta da Valery GERGIEV

mercoledì 21 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (8)



Sinfonia n. 8 in mi bemolle maggiore "Sinfonia dei Mille" (1906)
in due tempi per 3 soprani, 2 contralti, tenore, baritono e basso solisti, coro di bambini, doppio coro misto e orchestra

Testo: Rabano Mauro, inno "Veni Creator"; Johann Wolfgang von Goethe, "Faust" scena finale della tragedia

Parte I:
1.Inno "Veni creator Spiritu" - Allegro impetuoso

Parte II:
2.Scena finale del Faust di Johann Wolfgang von Goethe - Poco adagio - Più mosso. (Allegro moderato)

Personaggi:

•Magna Peccatrix (soprano)
•Una poenitentium (soprano)
•Mater gloriosa (soprano)
•Mulier Samaritana (contralto)
•Maria Aegyptiaca (contralto)
•Doctor Marianus (tenore)
•Pater ecstaticus (baritono)
•Pater profundus (basso)
•Doppio coro misto
•Coro di fanciulli

Organico: 2 ottavini, 4 flauti, 4 oboi, corno inglese, 2 clarinetti piccoli, 3 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, controfagotto, 8 corni, 4 trombe e altre 4 trombe collocate in alto, 4 tromboni e altri 3 tromboni collocati in alto, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, tamtam, triangolo, campane, glockenspiel, celesta, armonium, organo, pianoforte, 2 arpe, mandolino, archi
Prima esecuzione: Monaco, Ausstelungshalle, 12 Settembre 1910

Registrazione del 11.08.2002 - Royal Albert Hall, Londra

Christine Brewer, soprano
Soile Isokoski, soprano
Rosemary Joshua, soprano
Birgit Remmert, soprano
Jane Henschel, soprano
Jon Villars, tenor
Peter Mattei, baritone
John Relyea, bass

City of Birmingham Symphony Youth Chorus
Toronto Children’s Chorus
Sydney Philharmonia Chorus
London Symphony Chorus
City of Birmingham Symphony Chorus
National Youth Orchestra of Great Britain diretta da Sir Simon RATTLE

martedì 20 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (7)



Sinfonia n. 7 in mi minore (1904-1905)
in cinque tempi per orchestra

1. Langsam (Adagio). Nicht schleppen (Senza trascinare) - Allegro risoluto, ma non troppo
2. Nachtmusik (Musica notturna). Allegro moderato
3. Scherzo. Schattenhaft (Tenebroso) - Trio
4. Nachtmusik (Musica notturna). Andante amoroso
5. Rondo-Finale. Tempo I (Allegro ordinario) - Tempo II (Allegro moderato ma energico)

Organico: 2 ottavini, 4 flauti, 3 oboi, corno inglese, clarinetto piccolo, 3 clarinetti, clarinetto basso, 3 fagotti, controfagotto, corno tenore, 4 corni, 3 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, tamtam, triangolo, glockenspiel, campanacci, campana, frusta, 2 arpe, mandolino, chitarra, archi
Prima esecuzione: Praga, Národní Divadlo (Teatro Nazionale), 19 Settembre 1908

Registrazione del 20.06.2007 - Avery Fisher Hall, New York
New York Philharmonic diretta da Lorin MAAZEL

lunedì 19 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (6)



Sinfonia n. 6 in la minore "Tragica" (1903-1904)
in quattro tempi per orchestra

1. Allegro energico, ma non troppo
2. Scherzo. Wuchtig
3. Andante moderato
4. Finale. Allegro moderato - Allegro energico

Organico: ottavino, 4 flauti (3 e 4 anche ottavino), 4 oboi (3 e 4 anche corno inglese), corno inglese, clarinetto piccolo, 4 clarinetti (4 anche clarinetto basso), 4 fagotti, controfagotto, 8 corni, 6 trombe, 4 tromboni, basso tuba, timpani, glockenspiel, campanacci, tamtam, campane, martello, xilofono, grancassa, piatti, triangolo, tamburo militare, tamburello, frusta, nacchere, celesta, 2 arpe, archi
Prima esecuzione: Essen, Stadttheater (Städtische Bühnen), 27 Maggio 1906

Registrazione del 28.05.2009 - Royal Festival Hall, Londra
Philharmonia Orchestra diretta da Esa-Pekka SALONEN

sabato 17 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (5)



Sinfonia n. 5 in do diesis minore (1901-1903)
in cinque tempi per orchestra

Parte I:
1.Trauermarsch. In gemessenem Schritt. Streng. Wie ein Kondukt
(Marcia funebre, Con andatura misurata, Severamente, Come un corteo funebre)
2.Stürmisch bewegt. Mit größter Vehemenz
(Tempestosamente mosso, Con la massima veemenza)
Parte II:
3.Scherzo. Kräftig, nicht zu schnell
(Scherzo, Vigoroso, non troppo presto)
Parte III:
4.Adagietto. Sehr langsam
(Adagietto, Molto lento)
5.Rondo-Finale. Allegro. Allegro giocoso. Frisch
(Rondo-Finale, Allegro, Allegro giocoso, Brioso)

Organico: 4 flauti (3 e 4 anche ottavino), 3 oboi (3 anche corno inglese), 3 clarinetti (3 anche clarinetto basso), 2 fagotti, controfagotto, 6 corni, 4 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, tamburo, grancassa, piatti, triangolo, nacchere, glockenspiel, tamtam, arpa, archi
Composizione: Maiernigg, 24 Agosto 1902
Prima esecuzione: Colonia, Tonkünstlersaal, 18 Ottobre 1904

Registrazione del 9.11.2002 - Bridgewater Hall, Manchester
BBC Philharmonic Orchestra diretta da Gianandrea NOSEDA

venerdì 16 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (4)



Sinfonia n. 4 in sol maggiore (1899-1900)
in quattro tempi per orchestra e soprano solo

1. Bedächtig, Nicht eilen, recht gemächlich
(Riflessivo, Non affrettato, Molto comodo)
2. Im gemächlicher Bewegung, Ohne Hast
(Con movimento tranquillo, Senza fretta)
3. Ruhevoll
(Calmo)
4. Sehr behaglich "Das himmlische Leben"
(Molto comodamente "La vita celeste")
per soprano solo da "Des Knaben Wunderhorn"

Organico: soprano, 4 flauti (3 e 4 anche ottavino), 3 oboi (3 anche corno inglese), 3 clarinetti (2 anche clarinetto piccolo e 3 anche clarinetto basso), 3 fagotti (3 anche controfagotto), 4 corni, 3 trombe, timpani, grancassa, piatti, triangolo, tamtam, glockenspiel, sonagliera, arpa, archi
Composizione: Vienna, 5 Agosto 1900
Prima esecuzione: Monaco, Tonhalle, 25 Novembre 1901
Edizione: Doblinger, Vienna, 1902

Registrazione del 27.07.2006 - Royal Albert Hall, Londra
Inger Dam-Jensen, soprano
Bamberger Symphoniker diretti da Jonathan NOTT

giovedì 15 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (3)



Sinfonia n. 3 in re minore (1895-1896)
in sei tempi per contralto solista, coro femminile, coro di bambini ed orchestra

1. Parte I:
Kräftig.Entschieden
(Con forza, Deciso)
Parte II:
2. Tempo di minuetto: sehr mässig
(Tempo di minuetto: molto moderato)
3. Comodo, Scherzando, Ohne Hast
(Comodo, Scherzando, Senza fretta)
4. Sehr langsam, Misterioso "O Mennsch! gib acht"
(Molto lento, Misterioso "Uomo sta' attento")
assolo di contralto da "Also sprach Zarathustra" di F. Nietzsche
5. Lustig im Tempo und keck im Ausdruck "Es sungen drei Engel"
(Allegramente nel ritmo e vivace nell'espressione "Cantarono tre Angeli")
per contralto, coro femminile e coro di voci bianche da "Des Knaben Wunderhorn"
6. Langsam, Ruhevoll, Empfunden
(Lento, Tranquillo, Sentito)

Organico: contralto, coro femminile, coro di voci bianche, 4 flauti (3 e 4 anche ottavino) 4 oboi (4 anche corno inglese), 3 clarinetti (3 anche clarinetto basso), 2 clarinetti piccoli, 4 fagotti (4 anche controfagotto), 8 corni, 4 trombe, 4 tromboni, bassotuba, timpani, tamburello, tamburo militare, tamtam, grancassa, triangolo, piatti, frusta, 4 campane, 2 glochenspiel, 2 arpe, archi
Composizione: Amburgo, 6 Agosto 1896
Prima esecuzione: Krefeld, Stadttheater (Vereinigte Städtische Bühnen), 9 Giugno 1902

Registrazione del 21.12.2008, Sala Philharmonie, Berlino.
Lioba Braun, contralto - Rundfunkchor Berlin - Tölzer Knabenchor
Berliner Philharmoniker diretti da Zubin MEHTA.

domenica 11 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (2)



Sinfonia n. 2 in do minore "Resurrezione"(1888-1894)
in cinque tempi per soprano e contralto soli, coro misto ed orchestra

1. Allegro maestoso. Mit durchaus ernstem und feierlichem Ausdruck
(Allegro maestoso. Con espressione assolutamente seria e solenne)
2. Andante moderato. Sehr gemächlich
(Andante moderato. Molto comodo)
3. In ruhig fließender Bewegung
(Con movimento tranquillo e scorrevole)
4. "Urlicht" (Luce primigenia) - Sehr feierlich, aber schlicht, Choralmässig
(Molto solenne ma con semplicità, come un corale)
testo tratto da "Die Wunderhorn" di Ludwig Achim von Arnim e Clemens Brentano
5. Im Tempo des Scherzo. Wild herausfahrend. Allegro energico. Langsam. Misterioso
(Tempo di Scherzo. Selvaggiamente. Allegro energico. Lento. Misterioso)
contiene l'inno "Die Auferstehung" (La Resurrezione) di Friedrich Klopstock rielaborato da Mahler.

Organico: soprano, contralto, coro misto, 4 flauti (3 e 4 anche ottavino), 4 oboi (3 e 4 anche corno inglese), 3 clarinetti (3 anche clarinetto basso), 2 clarinetti piccoli, 4 fagotti (4 anche controfagotto), 10 corni (dal 7 al 10 anche "in lontananza"), 10 trombe (4 "in lontananza"), 4 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, triangolo, 2 tam-tam, frusta, Glockenspiel, 3 campane, arpa, archi, organo
Composizione: Amburgo, 25 Luglio 1894
Prima esecuzione: Berlino, Singakademie am Unter den Linden, 13 Dicembre 1895


Registrazione del 21.06.2003, Avery Fisher Hall, New York.

Jessica Jones, soprano
Cornelia Kallisch, mezzo-soprano
New York Choral Artists diretti da Joseph Flummerfelt
New York Philharmonic Orchestra diretta da Lorin MAAZEL

venerdì 2 luglio 2010

Mahler - Un compleanno lungo un mese (1)



Il 7 luglio prossimo ricorrerà il centocinquantesimo anniversario della nascita di Gustav Mahler. Un "impallinato" come me non poteva certo farsi sfuggire un pretesto così planetario e, quindi, non inondare di note mahleriane amici e frequentatori occasionali del blog. Alla fine, non sapendomi decidere su quale fosse l'omaggio più appropriato, ho salomonicamente deciso di proporre all'ascolto tutte le dieci sinfonie, pescandole dall'archivio di registrazioni radiofoniche "live" in mio possesso, limitando il raggio di retrospettiva all'ultimo decennio. Insomma, sarà un'integrale del nuovo millennio, pescata qui e là, dove Mahler è di casa. I criteri di scelta hanno dovuto privilegiare anche l'aspetto tecnico, per rendere omogeneo il materiale proposto e non deprimere l'ascoltatore con ronzii o pessime riprese del suono. Nove saranno i direttori artefici delle interpretazioni proposte (lo so, i conti non tornano, ma uno di loro farà doppia fatica...). Vista l'abbondanza di materiale, lo diluirò nell'intero mese di luglio, sperando - come sempre - di fare cosa gradita ai più.
Si parte con la Prima Sinfonia, nella classica versione in quattro movimenti e senza il contributo del movimento stralciato dall'autore, Blumine.
Buon ascolto e buon mese mahleriano.

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Sinfonia n. 1 in re maggiore
in quattro tempi per orchestra (versione definitiva)

1.Langsam, Schleppend, Wie ein Naturlaut; im Aanfag sehr gemächlich; belebtes Zeitmass
(Lentamente, trascinato, come un suono della natura; all'inizio molto tranquillo; tempo animato)
2.Kräftig, bewegt, doch nicht zu schnell; Trio, Recht gemächlich
(Vigorosamente mosso, ma non troppo presto; Trio, Molto tranquillo)
3.Feierlich und gemessen, ohne zu schleppen
(Solenne e misurato senza trascinare)
4.Stürmisch bewegt. Energisch
(Tempestosamente agitato)

Organico: 2 ottavini, 4 flauti, 4 oboi, corno inglese, 2 clarinetti, clarinetto piccolo, clarinetto basso, 3 fagotti, controfagotto; 7 corni, 4 trombe, 3 tromboni, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, triangolo, tam-tam, arpa, archi.
Composizione: Vienna, 16 Agosto 1893
Prima esecuzione: Amburgo, Stadttheather, 27 Ottobre 1893
Edizione: Verlag Weinberger, Vienna, 1899
Rispetto alla prima versione Mahler ha eliminato il secondo tempo "Blumine" ed i titoli delle singole parti

Registrazione del 12.05.2007 dalla sala Philharmonie di Berlino;
Berliner Philharmoniker diretti da Mariss JANSONS



lunedì 21 giugno 2010

Sinfonisti da riscoprire - Eduard Tubin (1905-1982)


Eduard Tubin nacque il 18 giugno 1905 nella città estone di Torila, all'epoca amministrata dal Governatorato russo di Riga. Proveniente da una famiglia di musicisti dilettanti, mostrò ben presto il proprio talento, padroneggiando la tecnica di pianoforte e violino. Poco dopo la proclamazione d'indipendenza dell'Estonia, egli avviò i propri studi musicali a Tartu, sviluppando il proprio interesse per la composizione e la direzione d'orchestra; negli anni trenta iniziarono così anche le esibizioni all'estero, ove ebbe modo di stringere amicizia con Zoltán Kodály, che lo incoraggiò a coltivare il proprio interesse verso la musica di origine popolare. Quando l'Unione Sovietica invase l'Estonia nel 1944, Tubin fuggì a Stoccolma, dove si stabilì e visse per il resto della sua vita, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1982.
Quel poco di fama internazionale - perlopiù postuma - che Tubin ha saputo ritagliarsi la si deve principalmente all'opera di dffusione operata prima dal suo connazionale Neeme Järvi ed ora anche dai due figli di quest'ultimo, Kristjan e Paavo, consapevoli della cifra di Tubin quale compositore e sinfonista. Nelle sue dieci sinfonie (della sua undicesima è rimasto solo il primo movimento), Tubin predilisse la struttura in tre movimenti (solo Quarta ed Ottava ne hanno quattro, la Decima uno solo) ed il linguaggio tonale, anche se sviluppato in maniera moderna e "contaminato" da echi popolari. L'organico strumentale non è particolamente generoso, ma viene spesso sfruttato al massimo delle possibilità dinamiche; in particolare, i fans degli ottoni e delle percussioni vi troveranno sontuosi spunti di interesse. Così come nelle pagine di Tubin non sarà arduo incontrare squarci di lirica bellezza, spesso affidati al canto del violino solista, suo primo amore in campo musicale. La sinfonia proposta in ascolto è la Quinta, scritta nel 1946; quantunque lo stile compositivo di Tubin sia più spesso accostato a quello di Sibelius, in questa sinfonia la pulsione ritmica e le soluzioni "scenografiche" (due serie di timpani disposte agli estremi della formazione orchestrale) rimandano ad esperienze nielseniane.
La Quinta Sinfonia in si minore è divisa in tre movimenti:
1. Allegro Energico
2. Andante
3. Allegro Assai
La registrazione dal vivo risale ad un concerto tenutosi a Monaco di Baviera il 20.2.2008; Mariss Jansons dirige la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks.

domenica 6 giugno 2010

Sinfonisti da riscoprire - Edmund Rubbra (1901-1986)



Edmund Rubbra nacque a Northampton, cittadina distante un centinaio di chilometri da Londra, il 23 maggio 1901. Per un curioso destino, in quella piccola città ebbero i propri natali Malcolm Arnold e William Alwyn, altri due illustri sinfonisti coevi di Rubbra. Sostenitore precoce della musica di Gustav Holst e Cyril Scott, Rubbra prese a studiare privatamente con quest'ultimo, proseguendo quindi gli studi all'Università di Reading sotto la guida di Morris e Holst. Nella propria carriera di compositore, Rubbra fu estremamente prolifico: quattro quartetti per archi, opere da camera varie, molte canzoni e pezzi per pianoforte, musica sacra, ouvertures diverse, tre concerti (uno ciascuno per violino, viola e pianoforte) e ben undici sinfonie. Morì quasi ottantacinquenne a Gerrard's Cross, il 14 febbraio 1986.
Il suo stile compositivo si ispirava ad un tipo di musicalità che, a causa del suo aspetto tradizionale, se non ordinario, potrebbe passare inosservato. Non si è dato alla ricerca di nuove sonorità, non ha esteso le frontiere della fonetica in larghezza, quanto piuttosto ha teso a sfruttare quelle già esistenti in modo più approfondito. Ha lavorato, in generale, all'interno delle tradizioni stabilite, creando un proprio linguaggio, la cui complessità - pur nel rigido ambito della tonalità - ne costituisce il limite, ma anche il fascino. Insomma, un musicista ostico, che tarda a disvelare i tesori delle proprie opere e richiede anche all'ascoltatore un lavoro di profondità.
Inutile dire che con questo background Rubbra, seppur tenuto in alta considerazione in patria, anche da colleghi illustri (primo fra tutti Ralph Vaughan Williams), ha faticato a raggiungere il favore del grande pubblico. Il compianto Richard Hickox resta tuttora l'unico direttore d'orchestra ad aver portato a termine un'edizione integrale discografica delle sinfonie del nostro; l'ascolto "campione" che propongo è però affidato ad un altro instancabile promotore delle musiche britanniche: Vernon Handley. Si tratta di una registrazione del 1978 in cui Handley, a capo della New Philharmonia Orchestra, propone la Seconda Sinfonia op. 45 (1940), articolata nei movimenti:
I Lento rubato;
II Scherzo: Vivace assai;
III Adagio tranquillo;
IV Rondo: Allegretto amabile - Coda: Presto.

lunedì 31 maggio 2010

Sinfonisti da riscoprire - Joly Braga Santos (1924-1988)


Joly Braga Santos nacque a Lisbona nel 1924 e vi morì nel 1988, al culmine della sua creatività musicale. Dopo aver studiato violino e composizione presso il Conservatorio Nazionale di Lisbona, divenne un allievo di Luís de Freitas Branco (1890-1955), il più importante compositore portoghese della generazione precedente.
Terminata la Seconda Guerra Mondiale, si recò all'estero, per dedicarsi allo studio della direzione d'orchestra con Hermann Sherchen e Antonino Votto, nonchè composizione con Virgilio Mortari. Seppur proveniente da un'area geografica e da una cultura, quella latina, poco propensa a privilegiare il genere sinfonico, le sue innate doti di orchestratore lo spinsero proprio in quella direzione, ove seppe dare sfogo in maniera più convincente al suo linguaggio musicale, basato su una architettura musicale forte e drammatica, guidata da un istinto naturale per lo sviluppo strutturale, senza disdegnare lunghe frasi melodiche di più squisita fattura "mediterranea". Nelle sue prime opere, il compositore mise in mostra una tendenza modale, motivata dal desiderio di stabilire una connessione tra musica contemporanea e l'età d'oro della musica portoghese: il Rinascimento. Le prime quattro sinfonie, che si susseguirono molto rapidamente (in un arco di tempo compreso tra i 22 e i 27 anni d'età), incontrarono immediato successo. Altre opere di questo periodo sono il Concerto per archi, Variazioni su un tema Alentejo, e tre Overtures sinfoniche.
Seguendo da vicino le opere di compositori del dopoguerra europeo, il suo stile divenne, dal 1960 in poi, più cromatico e di forma meno tradizionale. A questo periodo appartengono i Tre Schizzi Sinfonici, la Sinfonietta, il Requiem e le sue due ultime sinfonie, la 5 e la 6.
Joly Braga Santos ha anche scritto tre opere liriche, musica da camera per una vasta gamma di strumenti e ensemble, colonne sonore, e molte opere corali su poesie di grandi poeti portoghesi classici e moderni e spagnoli come Camões, Antero de Quental, Teixeira de Pascoaes , Fernando Pessoa, Garcilaso de la Vega, Antonio Machado e Rosalia de Castro.
La maggior parte delle sue opere sono state registrate, a partire dagli anni Settanta, dall'etichetta portoghese Strauss SP; più recentemente, la Naxos, sotto l'etichetta Marco Polo, ha tributato a Braga Santos un omaggio più organico, includendovi tutte le sinfonie ed alcune delle sue migliori opere orchestrali, affidate alla direzione di Alvaro Cassuto, conterraneo dell'autore e grande fautore delle sue musiche.
Per dare un'idea più organica del suo stile compositivo, vi propongo l'ascolto integrale della Seconda sinfonia in si minore, scritta nel 1947 ed articolata in quattro movimenti:
I. Largo - Allegro energico ed appassionato;
II. Adagio non troppo;
III. Allegretto pastorale;
IV. Lento, Allegro, Epilogo (Lento).
Nel 2001, all'uscita della presente registrazione in cd, David Hurwitz si espresse in questi termini:

"Joly Braga Santos' Second Symphony, at 48 minutes, has all of the urgency and ambition of a young man's enthusiastic revelry in writing for a really large orchestra. The composer was all of 23 when he wrote it, and early or not, the piece sustains its length with little apparent effort. As usual in the first four symphonies, the influences of Vaughan Williams and Respighi aren't too far away, but that's all they are. There's no mistaking a tremendous individual talent at work here. Just listen to the gorgeous slow movement--melodically distinctive and magnificently scored (the evocative coda features a mysterious timpani duet under ethereal strings). Even the finale, a highly sectional amalgam of slow introduction, allegro, fugue, and slow epilogue leading to a grandiose conclusion, hangs together remarkably well, borne on the wings of the composer's unflagging inspiration."

La Bournemouth Symphony Orchestra è diretta da Alvaro Cassuto.



Non farei però del tutto il mio dovere se chiudessi quest'intervento dedicato a Braga Santos senza proporvi l'ascolto del quarto movimento (Lento) della sua Quarta sinfonia (1950), che tanto mi colpì sin dal primo approccio per la sua freschezza e la sua forza positiva, anche un po' naïf, ma di sicuro impatto. Nella versione qui proposta, Cassuto rinuncia all'apporto del coro ad libitum, previsto dall'autore nella versione alternativa, chiusa da un "inno alla giovinezza" che sfrutta la solenne dolcezza del tema con cui si chiude la sinfonia. Cassuto con la National Symphony Orchestra of Ireland rende comunque piena giustizia alla composizione, pur senza "effetti speciali".

lunedì 26 aprile 2010

Mahleriadi - In vetrina - Sinfonia n. 1 - M. Honeck



Giunto il biennio di celebrazioni mahleriane, è puntualmente scattata l'invasione planetaria di iniziative musical-cultural-commerciali dedicate all'evento. Ad onor del vero, l'invasione di cui sopra risulta in corso ormai da due o tre decenni, con un crescendo continuo, favorito nell'ultimo scorcio anche dal moltiplicarsi di etichette cosiddette indipendenti e dalla "discesa in campo" di orchestre di chiara fama internazionale, che producono in proprio ed a costi contenuti i cd "live" dei loro concerti. Le più attive tra queste (mi vengono in mente la Chicago Symphony, l'olandese Concertgebouw, la New York Philharmonic e la London Symphony) si sono prontamente attrezzate per l'evento, mettendo in cantiere altrettante integrali da consegnare ai posteri. Ciò detto, non è che manchino comunque "omaggi" al Nostro legati al buon vecchio filone commerciale; la Pittsburgh Symphony, ad esempio, essendo piuttosto distante dalla fama delle orchestre sopra accennate, si è dovuta cercare un contratto "vecchia maniera", ora offertole dalla casa giapponese Exton, la cui produzione si è sin qui distinta per la particolare difficoltà di reperimento (ora è finalmente approdata alle vendite via Amazon) e per la spiccata predilezione per il repertorio mahleriano. Sarà dunque Exton a distribuire l'integrale attualmente in costruzione in quel di Pittsburgh, la cui conduzione risulta affidata all'attuale direttore principale dell'orchestra, l'austriaco Manfred Honeck. Questi, già violino di fila nei Wiener Philharmoniker negli anni in cui il fratello Rainer ne era invece il Konzertmeister, ha visto decollare la propria carriera direttoriale alla soglia della cinquantina; l'incarico a Pittsburgh, recentemente prorogato fino al 2015, documenta l'affiatamento maturato con orchestra e pubblico di laggiù. Terminato l'ascolto della Prima, si può senz'altro benedire la decisione presa dalle parti. Sin dal suo esordio, la direzione di Honeck appare attentissima a valorizzare la ricchezza della partitura, portando a galla particolari raffinati, di rara bellezza ed efficacia, il tutto senza perdere d'occhio struttura ed unitarietà del "racconto" musicale, sempre vivo e vitale. Esemplare in tal senso il secondo movimento, con quell'accenno di "accelerando" iniziale che dà ancora più slancio rustico alla danza paesana che caratterizza lo Scherzo; e che dire della magia del Trio, tanto più sognante in contrasto con la ruvida energia degli episodi che lo precedono e lo seguono. E quando il gioco si fa duro (leggasi quarto movimento, Stürmisch bewegt), orchestra e direttore non deludono, accompagnando la sinfonia alla sua sfolgorante conclusione senza concedersi fronzoli o cadute di tensione.
Insomma, una Prima di Mahler con i controfiocchi, di quelle che ti fanno concludere che la storia dell'interpretazione è ancora tutta da scrivere e che anche gli "outsiders" ne faranno sicuramente parte.

sabato 3 aprile 2010

Sergei Prokofiev - Ivan the Terrible: Concert Scenario


Sergej Mikhailovich Eisenstein (1898-1948), artista ed intellettuale poliedrico e testimone diretto della rivoluzione bolscevica del 1917, si rivolse nel 1938 una prima volta a Sergej Prokofiev per chiedergli di comporre la musica per il suo film Alexander Nevskij. Quel primo incontro professionale diede risultati così elevati che Eisenstein non potè fare a meno di ricorrere nuovamente a Prokofiev per la composizione del commento musicale alla sua opera più ambiziosa: Ivan il Terribile, il monumentale film con cui avrebbe celebrato l'epopea del primo zar di tutte le Russie, vissuto nel XVI secolo. "Ivan il Terribile" è un lavoro gigantesco, che dipinge una Russia antica, ma che lancia bagliori sinistri verso quella di Stalin. Malauguratamente il personaggio di Ivan il Terribile raccontato nel film assomiglia un po' troppo a Stalin, al punto che questi bloccò l'uscita della seconda parte del film, peraltro concepito e girato per essere un'opera unitaria, impedendo così di fatto che venisse portato a termine il progetto originario del regista, che aveva in animo di dirigere una terza parte dedicata alle vittorie della maturità di Ivan. Fu così che, benchè il lavoro fosse già stato terminato nel 1946, si dovette attendere il 1958 - vale a dire cinque anni dopo la morte dello stesso Stalin e di Prokofiev e dieci da quella di Eisenstein - per vedere l'intera opera rappresentata.
Eisenstein aveva molti buoni motivi per rivolgersi a Prokofiev per le sue colonne sonore: la sua vastissima esperienza - dalla musica sinfonica e pianistica a quella da camera, dallopera lirica al balletto - aveva affinato in lui le due qualità, opposte solo in apparenza, indispensabili per scrivere musica da film: estrema flessibilità nell'adattarsi alle situazioni espressive e ferrea disciplina nel rispettare il ritmo delle successioni delle immagini. Per le musiche dell' Alexander Nevskij inoltre aveva avuto modo di sperimentare una tecnica compositiva rivelatasi assai confacente allo scopo, che consisteva nel creare tre blocchi di materiali, da utilizzare per le diverse esigenze filmiche. Nel primo blocco rientrava il materiale musicalmente più ambizioso, materiale cui si sarebbe dovuta adattare la sceneggiatura, nell'intento di esaltare al massimo le potenzialità del commento sonoro; nel secondo blocco, musica e sceneggiatura si scambiavano ruoli e preminenza, per cui era la musica ad essere scritta a misura della scena già girata; infine, nel terzo blocco rientrava lo spezzatino di piccoli réfrains e leit-motiv che di quando in quando sarebbero rimbalzati nel tessuto sonoro del film, secondo le esigenze del suo regista.
Come già per l'Alexander Nevskij, la geniale coppia diede piena prova della rispettiva maestrìa, realizzando un'opera che ancora oggi non ha eguali in questa specialissima graduatoria combinata (soprattutto a causa dell'obiettiva mancanza di musici cineasti avvicinabili all'altezza del genio di Prokofiev).
Purtroppo di quelle musiche Prokofiev non ebbe tempo e modo di curare suites da concerto o adattamenti comunque funzionali alla loro rappresentazione autonoma. Per poter ascoltare la musica in concerto si dovette attendere il 1961, quando Abram Stasevich (1907-1974) ne fece un oratorio. Per rappresentare in maniera esaustiva la complessa trama del trama del film d'origine, Stasevich enucleò dalla partitura originaria ventisei quadri, collegandoli tra loro con parti affidate ad una voce recitante, cui spettava il compito di narrare i cambi di scena sulla scorta di testi scritti dallo stesso Eisenstein. Il gigantesco polittico che ne derivò, pur complessivamente apprezzabile, risulta non sempre di scorrevole lettura, affaticato dagli interventi del recitante e da pezzi derivanti dalla tradizione liturgica ortodossa, musicalmente di interesse inferiore. Fu così che nel 1990 il musicologo inglese Christopher Palmer curò una riedizione del lavoro di Prokofiev, più agile e priva del commento della voce recitante. I tredici pezzi in cui è articolata questa versione da concerto sono stati scelti ed organizzati con criteri evidentemente meno esaustivi riguardo alla trama del film di provenienza, ma rispettandone struttura e successione temporale. Le forze cui è stata affidata la prima incisione di questa nuova versione, di seguito proposta, sono le stesse che ne hanno patrocinato la prima esecuzione assoluta, avvenuta a Londra il 28 febbraio 1991: Linda Finnie è il contralto, Nikita Storojev il basso-baritono; Philharmonia Chorus e Philharmonia Orchestra sono affidate alle cure di Neeme Järvi.

1 Overture - Ouvertüre; Ouverture



2 Il mare russo - Russian Sea - Russisches Meer - La mer russe;
3 Le nozze - Wedding - Die Hochzeit; Noces:
i) Allegro fastoso
ii) Andante
iii) Allegro fastoso



4 L'incendio - Fire - Das Feuer - L'incendie;
5 Tartari e cannonieri - Tartars and Canoneers - Die Tataren und die Kanoniere- Tartares et canonniers:
i) Allegro moderato;
ii) Moderato energico;



6 La presa di Kazan - The Storming of Kazan - Die Erstürmung von Kasan - A l'assaut de Kazan

Le scene proposte sono evidentemente tratte dal film d'origine, adattate alla versione da concerto delle musiche che nella pellicola accompagnano la lunga sequenza dell'assedio e la caduta della città di Kazan, capitale dell'omonimo khanato islamico, conquistata nell'agosto del 1552 dalle truppe guidate dallo zar Ivan. Da tale successo uscì fortificata la fama di Ivan quale unificatore del popolo russo e difensore del credo cristiano.



7 La malattia di Ivan - Ivan's Sickness - Iwan auf dem Krankenbett - La maladie d'Ivan
i) Adagio;
ii) Andante sostenuto;



8 Alla Corte polacca - At the Polish Court - Am polnischen Hof - La cour de Pologne;
9 Anastasia;



10 La canzone del castoro - Song of the Beaver (Ephrosynia's Lullaby) - Lied des Bibers (Ephrosynias Wiegenlied) - La chanson du castor (Berceuse d'Ephrosynia);
11 Il banchetto - The banquet - Das Festessen - Le banquet: i) Allegro ben ritmato, feroce; ii) Allegro moderato; iii) Allegro ben ritmato.

Le "istantanee" proposte si riferiscono anche in questo caso alle sequenze commentate dalle musiche qui proposte nella versione da concerto. Nella sequenza in bianco e nero, gli attori Serafina Birman e Pavel Kadochnikov impersonano rispettivamente Efrosinia Staritskaya e suo figlio Vladimir, che i nobili boiardi vorrebbero come zar, vista la sua inettitudine che ne agevolerebbe la manovrabilità da parte di questi ultimi. Efrosinia, zia di Ivan, canta una ninna nanna al proprio figliolo, invero cresciutello, in cui si narra delle peripezie del cacciatore per accapararsi la pelle del castoro, metafora dietro la quale neppure tanto nascostamente viene fatta intravvedere a Vladimir la necessità di ricercare in un'azione di forza la soluzione alle proprie ambizioni di potere. La sequenza successiva, popolata di danze e canti sfrenati, si rifà al banchetto indetto da Ivan, che - subodorato il tradimento - fa ubriacare il cugino Vladimir fino a farlo confessare i propri propositi complottistici. Questi, in preda ad una trance indotta dall'alcool e dall'eccezionale carisma soggiogante di Ivan, lascia che gli vengano indossate le vesti regali e si appresta a divenire vittima sacrificale della vendetta dello zar. Strepitosa la presenza scenica ed il magnetismo del protagonista, l'attore Nicolaj Cerkasov.



12 Assassinio nella Cattedrale - Murder in the Cathedral - Mord in der Kathedrale - Le meurtre dans la cathédrale.

Ecco una significativa aggiunta di Palmer alla partitura ricavata da Stasevich che, piuttosto inspiegabilmente, non ha ritenuto di includere nella propria selezione il commento musicale con cui Prokofiev ha tradotto in suoni l'inquietudine di Vladimir e la drammatica conclusione del suo maldestro "golpe". Il tema della nenia del castoro viene qui ripreso e sviluppato dal coro a bocca chiusa con un crescendo inquietante, di sicuro effetto cinematografico, il cui culmine coincide con la discesa del colpo mortale, con cui il sicario - ignaro dello scambio di persona - toglie la vita al cospiratore. Ho ripreso la sequenza originale (anche questa, come la scena del banchetto che la precede, girata sulla pellicola a colori proveniente dal bottino di guerra sequestrato ai nazisti), che potrete comunque rivedere ed "ascoltare" nei suoi suoni originali al link http://www.youtube.com/watch?v=ALbxsm27ojw



13 Finale (Coda).

giovedì 28 gennaio 2010

Senza parole (ancora)