Il 18 maggio 1911 una forma incurabile di endocardite pose fine alla vita terrena di Gustav Mahler. Nel mio piccolo, cent'anni dopo, mi permetto di celebrarne il ricordo, accomunando le serene note del "Blumine" alle immagini di quel mondo floreale dal quale Mahler trasse ispirazione proprio per quella breve composizione, poi caduta nell'oblio, per volere del suo stesso creatore, intenzionato a spogliare il suo poema sinfonico "Titano" delle implicazioni programmatiche iniziali e di renderlo così più consono al suo destino, quello di divenire il primo contributo di Mahler al genere sinfonico ed a quella profonda rivisitazione e trasformazione che ne sarebbe seguita, tanto da stravolgere il concetto stesso di "sinfonia" sino ad allora tramandato. In tal senso, quell'andante così privo di contrasti e di ironia poco aggiungeva all'appeal della sinfonia e così venne riposto in un cassetto e non avrebbe più fatto ritorno nella produzione dell'autore, neppure sotto forma di citazione. Dall'oblio Blumine riemerse comunque cinquant'anni dopo, in quella stessa epoca (e non a caso) in cui la grandezza di Mahler iniziò a trovare i suoi primi convinti riconoscimenti. Ora che, arrivati a cent'anni dalla sua morte, GM ha davvero convinto tutti, anche Blumine non può più essere considerato un'appendice inutile, quanto piuttosto un impagabile dono postumo che l'autore ha inteso lasciare ai suoi estimatori del futuro, quelli che hanno saputo aspettare che il "suo" tempo venisse. Buon riposo, Gustl.
Cara Valeria, sono piacevolmente sorpreso e lusingato dalle parole da te generosamente spese nel commento inserito l’altro giorno su questo blog, a margine della nona “fatica” del compleanno mahleriano da me festeggiato nel luglio scorso. L’immaginare la delusione tua o di qualsiasi altro ignoto lettore del blog, alle prese con la fissità del solito “post” di fine 2010, mi ha obbligato a rivedere certi bui ragionamenti circa il vuoto pneumatico cui ritenevo andassero incontro le mie digressioni popolar-musicali, lanciate nell’ignoto del web alla ricerca di un improbabile pubblico. Te ne rendo merito, facendomi carico di un graduale ritorno all’attività, ora rinfrancato nella fiducia che questo piccolo sforzo possa trovare il gradimento dei frequentatori occasionali e, ancor più, degli ospiti fissi. D’altro canto, è così che si giustificano i blog: con un po’ di partecipazione, niente di più. A presto (stasera Mahler al Lingotto!), Stefano.
Preso nuovo slancio da un bel pomeriggio musicale trascorso con Roberto Mastrosimone, dedico a lui (ed a tutti coloro che avranno la compiacenza di leggere queste righe) un intrattenimento musicale di fine anno, che trae principale ispirazione dagli spunti emersi nel corso delle chiacchiere amichevoli fatte l'altro giorno. Restando a temi più seriosi, propongo l'ascolto del primo movimento "Andante comodo" dalla Nona sinfonia in re maggiore di Gustav Mahler, in un'interpretazione che ho trovato estremamente interessante e significativa, specie se rapportata all'esecuzione di Eschenbach cui ci siamo dedicati l'altro giorno. Si tratta di una registrazione "live" risalente al marzo del 1971, uscita solo alcuni anni fa grazie all'iniziativa editoriale della BBC, titolare di un profondissimo archivio di esecuzioni dal vivo, alcune di impressionante livello artistico e per lo più rimaste senza seguito commerciale. Operazione altamente meritoria, tanto più quando porta la testimonianza di un compositore-direttore, praticamente assente dalle sale di registrazione: il "nostro" Bruno Maderna, qui sul podio della BBC Symphony Orchestra. Tempi dilatati, come quelli di Eschenbach, ma supportati da una tensione ed una cura che portano ad un risultato interpretativo che i critici anglosassoni hanno giustamente definito da "hair-rising".
Più frivolo - ed in linea con il clima festaiolo - il secondo spunto; una "Sheherazade" un pochino fuori dal grande giro del jet set discografico ma di ottimo livello, oltre che di eccellente rapporto qualità-prezzo. Dopo due assaggini per me utili a documentare la mia personale predilezione per gli effettacci delle percussioni (non sarà difficile individuare a quale tra questi strumenti mi riferisca in questo caso), propongo l'intero quarto movimento per stimolare un giudizio più consapevole. Lascio ai volenterosi il compito di indovinare gli interpreti...
Non esiste Capodanno che si rispetti senza valzer di Strauss. E, allora, eccolo:
Vabbè, ora ecco lo Strauss "titolare". Per ricordare un direttore d'orchestra recentemente scomparso, lontano magari dall'apprezzamento del pubblico da "salotti buoni" ma vicino al cuore della gente, ecco di Johann Strauss Figlio il "Kaiser-walzer" nell'interpretazione della Cincinnati Pops Orchestra diretta da Erich Kunzel.
Sinfonia n. 10 in fa diesis maggiore (1910) in cinque tempi per orchestra (incompiuta - ricostruzione di Deryck Cooke)
1. Adagio. Andante 2. Scherzo. Schnelle Vierteln (Alla breve) 3. Purgatorio. Allegretto moderato 4. Scherzo. Allegro pesante. Nicht zu schnell. "Der Teufel tanzt es mit mir"(Non troppo animato - II diavolo lo danza con me). 5. Finale. Einleitung. [Langsam, schwer] (Introduzione. Lento, grave)
Organico (Adagio-Andante): 3 flauti (3 anche ottavino), 3 oboi, 3 clarinetti, 4 corni, 4 trombe, 3 tromboni, basso tuba, arpa, archi Prima esecuzione parziale: Vienna, Grosser Konzerthaussaal, 14 Ottobre 1924 - I e III tempo
Registrazione del 19.12.2004 - Großer Musikvereinsaal, Vienna Wiener Philharmonker diretti da Daniel HARDING
Sinfonia n. 9 in re maggiore (1909) in quattro tempi per orchestra
1. Andante comodo, Mit Wut, Allegro risoluto, Leidenschaftlich, Tempo I Andante (Andante comodo, Con rabbia, Allegro risoluto, Appassionato, Tempo I Andante) 2. Im Tempo eines gemachlichen Ländlers, Etwas täppisch und sehr derb (In tempo di un tranquillo Ländler, un po' goffo e molto rude) 3. Rondò - Burleska, Allegro assai, Sehr trotzig - Adagio (Rondò - Burleska, Allegro assai, Molto ostinato - Adagio) 4. Adagio
Sinfonia n. 8 in mi bemolle maggiore "Sinfonia dei Mille" (1906) in due tempi per 3 soprani, 2 contralti, tenore, baritono e basso solisti, coro di bambini, doppio coro misto e orchestra
Testo: Rabano Mauro, inno "Veni Creator"; Johann Wolfgang von Goethe, "Faust" scena finale della tragedia
Parte I: 1.Inno "Veni creator Spiritu" - Allegro impetuoso
Parte II: 2.Scena finale del Faust di Johann Wolfgang von Goethe - Poco adagio - Più mosso. (Allegro moderato)
Organico: 2 ottavini, 4 flauti, 4 oboi, corno inglese, 2 clarinetti piccoli, 3 clarinetti, clarinetto basso, 4 fagotti, controfagotto, 8 corni, 4 trombe e altre 4 trombe collocate in alto, 4 tromboni e altri 3 tromboni collocati in alto, basso tuba, timpani, grancassa, piatti, tamtam, triangolo, campane, glockenspiel, celesta, armonium, organo, pianoforte, 2 arpe, mandolino, archi Prima esecuzione: Monaco, Ausstelungshalle, 12 Settembre 1910
Registrazione del 11.08.2002 - Royal Albert Hall, Londra
Christine Brewer, soprano Soile Isokoski, soprano Rosemary Joshua, soprano Birgit Remmert, soprano Jane Henschel, soprano Jon Villars, tenor Peter Mattei, baritone John Relyea, bass
City of Birmingham Symphony Youth Chorus Toronto Children’s Chorus Sydney Philharmonia Chorus London Symphony Chorus City of Birmingham Symphony Chorus National Youth Orchestra of Great Britain diretta da Sir Simon RATTLE
Festival Mahler a Lipsia - 28.05.2011
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Stasera la rassegna mahleriana di Lipsia arriverà al capolinea della
propria presenza web - come detto, domani sera il Festival chiuderà i
battenti riprop...