lunedì 8 giugno 2009

Si comincia (stavolta sul serio)

Il mio primo post nell'universo blog non poteva non omaggiare il compositore che più di tutti ha contribuito ad irrobustire la mia passione per la musica, ossia Gustav Mahler.

Basta affidarsi a qualsiasi motore di ricerca per rendersi conto di quanto tumultuosamente sia cresciuta la popolarità di questo musicista, per cui non pretendo certo di aggiungere alcunchè al riguardo. Spigolando qua e là, qualche cono d'ombra sembrerebbe comunque permanere ed in quella direzione cercherò di rivolgere la mia attenzione.

Per esempio, forse perchè rimasti orfani dell'orchestrazione doc del proprio creatore, restano piuttosto misconosciuti i cosiddetti "Lieder und Gesaenge aus der Jugendzeit" ("Canti e melodie dei tempi della giovinezza"), affidati da un Mahler non ancora trentenne ai soli mezzi rappresentati dalla voce umana accompagnata dal pianoforte. Ci pensò Luciano Berio nel 1986 ad orchestrare cinque di questi lieder (altri sei li orchestrò l'anno successivo), utilizzando una paletta orchestrale molto rispettosa dei timbri e dei colori usuali per il maestro di Kalischt. La mia preferenza incondizionata va al lieder intitolato "Nicht wiedersehen" (grosso modo corrisponde all'italico "A non rivederci"), che propongo quest'oggi all'ascolto in questa versione visuale da me preparata. In questa versione però, registrata nel 1985, l'orchestrazione la si deve al direttore ed orchestratore americano Harold Byrns (ancora più sobria di quella elaborata successivamente da Berio). La voce è quella del baritono Bernd Weikl. Dirige la Philhamonia Orchestra Giuseppe Sinopoli; la traduzione dei versi dal tedesco è quella di Quirino Principe.



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