lunedì 21 giugno 2010

Sinfonisti da riscoprire - Eduard Tubin (1905-1982)


Eduard Tubin nacque il 18 giugno 1905 nella città estone di Torila, all'epoca amministrata dal Governatorato russo di Riga. Proveniente da una famiglia di musicisti dilettanti, mostrò ben presto il proprio talento, padroneggiando la tecnica di pianoforte e violino. Poco dopo la proclamazione d'indipendenza dell'Estonia, egli avviò i propri studi musicali a Tartu, sviluppando il proprio interesse per la composizione e la direzione d'orchestra; negli anni trenta iniziarono così anche le esibizioni all'estero, ove ebbe modo di stringere amicizia con Zoltán Kodály, che lo incoraggiò a coltivare il proprio interesse verso la musica di origine popolare. Quando l'Unione Sovietica invase l'Estonia nel 1944, Tubin fuggì a Stoccolma, dove si stabilì e visse per il resto della sua vita, fino alla sua scomparsa avvenuta nel 1982.
Quel poco di fama internazionale - perlopiù postuma - che Tubin ha saputo ritagliarsi la si deve principalmente all'opera di dffusione operata prima dal suo connazionale Neeme Järvi ed ora anche dai due figli di quest'ultimo, Kristjan e Paavo, consapevoli della cifra di Tubin quale compositore e sinfonista. Nelle sue dieci sinfonie (della sua undicesima è rimasto solo il primo movimento), Tubin predilisse la struttura in tre movimenti (solo Quarta ed Ottava ne hanno quattro, la Decima uno solo) ed il linguaggio tonale, anche se sviluppato in maniera moderna e "contaminato" da echi popolari. L'organico strumentale non è particolamente generoso, ma viene spesso sfruttato al massimo delle possibilità dinamiche; in particolare, i fans degli ottoni e delle percussioni vi troveranno sontuosi spunti di interesse. Così come nelle pagine di Tubin non sarà arduo incontrare squarci di lirica bellezza, spesso affidati al canto del violino solista, suo primo amore in campo musicale. La sinfonia proposta in ascolto è la Quinta, scritta nel 1946; quantunque lo stile compositivo di Tubin sia più spesso accostato a quello di Sibelius, in questa sinfonia la pulsione ritmica e le soluzioni "scenografiche" (due serie di timpani disposte agli estremi della formazione orchestrale) rimandano ad esperienze nielseniane.
La Quinta Sinfonia in si minore è divisa in tre movimenti:
1. Allegro Energico
2. Andante
3. Allegro Assai
La registrazione dal vivo risale ad un concerto tenutosi a Monaco di Baviera il 20.2.2008; Mariss Jansons dirige la Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks.

domenica 6 giugno 2010

Sinfonisti da riscoprire - Edmund Rubbra (1901-1986)



Edmund Rubbra nacque a Northampton, cittadina distante un centinaio di chilometri da Londra, il 23 maggio 1901. Per un curioso destino, in quella piccola città ebbero i propri natali Malcolm Arnold e William Alwyn, altri due illustri sinfonisti coevi di Rubbra. Sostenitore precoce della musica di Gustav Holst e Cyril Scott, Rubbra prese a studiare privatamente con quest'ultimo, proseguendo quindi gli studi all'Università di Reading sotto la guida di Morris e Holst. Nella propria carriera di compositore, Rubbra fu estremamente prolifico: quattro quartetti per archi, opere da camera varie, molte canzoni e pezzi per pianoforte, musica sacra, ouvertures diverse, tre concerti (uno ciascuno per violino, viola e pianoforte) e ben undici sinfonie. Morì quasi ottantacinquenne a Gerrard's Cross, il 14 febbraio 1986.
Il suo stile compositivo si ispirava ad un tipo di musicalità che, a causa del suo aspetto tradizionale, se non ordinario, potrebbe passare inosservato. Non si è dato alla ricerca di nuove sonorità, non ha esteso le frontiere della fonetica in larghezza, quanto piuttosto ha teso a sfruttare quelle già esistenti in modo più approfondito. Ha lavorato, in generale, all'interno delle tradizioni stabilite, creando un proprio linguaggio, la cui complessità - pur nel rigido ambito della tonalità - ne costituisce il limite, ma anche il fascino. Insomma, un musicista ostico, che tarda a disvelare i tesori delle proprie opere e richiede anche all'ascoltatore un lavoro di profondità.
Inutile dire che con questo background Rubbra, seppur tenuto in alta considerazione in patria, anche da colleghi illustri (primo fra tutti Ralph Vaughan Williams), ha faticato a raggiungere il favore del grande pubblico. Il compianto Richard Hickox resta tuttora l'unico direttore d'orchestra ad aver portato a termine un'edizione integrale discografica delle sinfonie del nostro; l'ascolto "campione" che propongo è però affidato ad un altro instancabile promotore delle musiche britanniche: Vernon Handley. Si tratta di una registrazione del 1978 in cui Handley, a capo della New Philharmonia Orchestra, propone la Seconda Sinfonia op. 45 (1940), articolata nei movimenti:
I Lento rubato;
II Scherzo: Vivace assai;
III Adagio tranquillo;
IV Rondo: Allegretto amabile - Coda: Presto.